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Gigi D’Alessio con “Buongiorno” si riprende il primo posto in classifica e la sua città.


Intervista a Gigi D'Alessio in esclusiva per Professione Artista Magazine


Gigi D’Alessio con “Buongiorno” si riprende il primo posto in classifica e la sua città.

Il “Buongiorno” di Gigi D’Alessio da mesi echeggia come un vento caldo tra i vicoli di Napoli fino ad arrivare al nord Italia. Uscito lo scorso 4 settembre, “Buongiorno” (GGD Edizioni Srl / Sony Music), è arrivato subito primo in classifica e il singolo, che dà il nome al disco, conta già milioni di visualizzazioni.
Il cantautore napoletano ha rifatto un restyling ai suoi vecchi successi tra cui: “Como suena el corazón”, “Chiove”, “Cumpagna mia”, “Di notte” insieme al figlio LDA, e l'inedito “Vint'anne fa” feat. Geolier. “Un effetto lifting fatto a 360° – spiega il cantante – con la collaborazione dei ragazzi mi sono rivisto io quando le cantavo 25 anni fa.” Gigi D’Alessio, ritornato come coach a The Voice, ha chiamato a raccolta il meglio della scena rap napoletana e non solo: Clementino, Coco, Enzo Dong, Franco Ricciardi, Lele Blade, Mv Killa, Rocco Hunt, Samurai Jay, Vale Lambo, ma anche J-Ax in “Annarè” e i Boomdabash in “Mon AMour”. Canzoni scritte quasi trent’anni fa che non hanno perso la loro forza e freschezza e, che in questa nuova veste, cucitagli addosso dal produttore Max D’Ambra, continuano a far sognare chi con quelle canzoni è cresciuto, e a farsi conoscere da chi, invece, in quegli anni non era ancora nato. A riprova che una canzone quando funziona non ha tempo, la si può vestire con qualsiasi suono: rock, rap, reggae, blues, elettronica. Un album che è orgoglio e appartenenza per le proprie radici a la propria lingua, che  suona come poche. 

Gigi D’Alessio con “Buongiorno” si riprende il primo posto in classifica e la sua città.

Come stai vivendo questo periodo assurdo, come impieghi il tempo?
Scrivo, suono, mi guardo un film. La tv mi deprime, ci bombarda e ci confonde, in questi mesi abbiamo imparato parole che ignoravamo. C’è un vero e proprio terrorismo mediatico. La verità è che non c’è una verità. Sono fortunato perché ho una casa grande con giardino e quindi la possibilità di uscire fuori, di prendere aria e avere i miei spazi insieme ai miei figli. E poi la musica è una valvola di sfogo, quando mi sento giù spengo la tv e suono il piano.

Qual è il segreto che sta dietro a quasi trent’anni di successi?
Un amore profondo. Ho iniziato a fare musica per il piacere di farlo, a quattro anni già suonavo il piano che era il mio mondo, il mio compagno di giochi, con la musica ho trovato tutti i miei vizi e continuo a studiare, ogni giorno scopro cose nuove.

Come è nato il progetto Buongiorno?
Stavo in Sardegna con il rapper Luche e il manager Enzo Chiummariello e, dopo un bagno e una fantastica mangiata, ci siamo messi a suonare un po’. Luche conosceva tutte le mie canzoni, questa cosa mi ha stupito da qui l’idea: “perché non rifai i tuoi vecchi successi insieme alla nuova scena Urban napoletana?” Non ho mai vissuto di ricordi, sono abituato a guardare avanti, ma questa mi è sembrata subito una bellissima idea.

Il primo a unire questi due mondi è stato Franco Ricciardi, non a caso tra gli ospiti dell’album.
Assolutamente con Franco siamo amici da trentacinque anni, nel 1989, produssi il suo terzo album, “Un salto nell’amore”, dove ho anche duettato in “La nostra storia”.

E gli altri ospiti?
Molti dei nomi del disco non li conoscevo, mi sono affidato completamente a Enzo Chiummariello, al punto che se mi avesse portato un parcheggiatore abusivo l’avrei preso senza batter ciglio.

Cosa ti ha colpito di più di questi ragazzi?
La loro velocità, il tempo di ascoltare il pezzo che già scrivevano la loro parte di testo sull’iPhone e mezz’ora dopo lo stavano registrando in sala d’incisione. Sono una forza della natura.

Tra i featuring spicca LDA ovvero tuo figlio Luca.
L’ho inserito non perché sono il padre, ma perché conosco le sue qualità e credo in lui. Quando ha ascoltato il disco finito è venuto da me in lacrime chiedendomi se fosse il caso di inserirlo insieme a tanti artisti famosi. Gli ho detto sì, perché non è diverso da tanti di loro con cui condivide età e passione. Ora deve fare le sue esperienze.

“Professione Artista Magazine” è una piattaforma che offre servizi per aspiranti cantanti, scrittori e attori. Che consiglio daresti, oggi, al Gigi D’Alessio di trent’anni fa? E che consigli dai a tuo figlio?
Di non pensare al successo, di studiare musica, e soprattutto di amare quello che si fa. Poi il successo se arriva arriva e quando arriva sarai sempre l’ultimo a saperlo.